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La lombalgia   

 

Che cos'è?

La lombalgia (cioè il dolore alla colonna vertebrale, il complesso funzionale che fa da pilastro all'organismo umano) non è una malattia ma un sintomo di diverse patologie, aventi in comune la diffusione del dolore in regione lombare. È un disturbo estremamente frequente in età adulta. Può presentarsi in forma acuta, subacuta e cronica, con diversi gradi di disabilità.
Da numerosi studi è stato messo in evidenza che questa patologia vertebrale é in costante aumento e ciò sembra collegarsi con il cambiamento delle abitudini di vita che la moderna civiltà impone, con il maggiore sviluppo di professioni che costringono a posizioni obbligate per lunghe ore ed a condurre una vita sempre più sedentaria.

 

Curiosità: lombalgia in cifre

  • L'80% della popolazione ne soffre.
  • E' la prima causa di invalidità.
  • E' il secondo motivo di consultazione in medicina generale.
  • Parecchie migliaia di interruzioni di lavoro all'anno sono dovute alla lombalgia.
  • Profilo tipo del paziente lombalgico: uomo, 35/40 anni, attività professionale impegnativa.


Fattori di rischio:

  • professionale: errata postura, obblighi psico-sociali, insoddisfazione al lavoro, stress
  • anomalie del rachide: transizionali, scoliosi.

 

Segni e sintomi

Nella presentazione comune della lombalgia acuta, il dolore si sviluppa dopo movimenti che comprendono il sollevamento, la torsione o la flessione anteriore. I sintomi possono iniziare subito dopo tali movimenti o al risveglio alla mattina seguente.
La descrizione dei sintomi può variare da dolore in un particolare punto ad un dolore diffuso. La prima esperienza di lombalgia acuta avviene solitamente tra i 20 e i 40 anni. Insieme alla lombalgia possono verificarsi altri disturbi. La maggior parte degli individui con lombalgia cronica mostrano sintomi di depressione o di ansia.

 

Fisiopatologia

La regione lombare è costituita da cinque vertebre (L1 - L5).
Tra queste vertebre ci sono i dischi in fibrocartilagine che agiscono come cuscini impedendo alle vertebre di sfregare tra di loro e, allo stesso tempo, forniscono una protezione per il midollo spinale.

I nervi entrano ed escono dal midollo spinale attraverso specifiche aperture tra le vertebre.

La stabilità della colonna è garantita di legamenti e dai muscoli della schiena e dell'addome.

Piccole articolazioni chiamate faccette articolari limitano e dirigono il movimento della colonna vertebrale.

Un disco intervertebrale possiede un nucleo gelatinoso circondato da un anello fibroso. Nel suo normale stato indenne, la maggior parte del disco non è servito ne dal sistema circolatorio ne dal sistema nervoso, vasi sanguigni e nervi passano solo verso l'esterno del disco. Nella parte interna del disco vi sono cellule specializzate che possono sopravvivere senza fornitura diretta di sangue.
Nel corso del tempo, i dischi perdono flessibilità e capacità di assorbire le forze fisiche. Ciò comporta l'aumento di sollecitazioni sulle altre parti della colonna vertebrale, causandone l'irrigidimento. Come risultato, vi è meno spazio attraverso il quale il midollo spinale e le radici nervose possono passare. Quando un disco degenera a seguito di infortunio o malattia, la composizione di esso cambia: vasi sanguigni e nervi possono crescere al suo interno e/o una parte di esso può erniare comprimendo direttamente sulla radice del nervo. Uno di questi cambiamenti può essere responsabile del mal di schiena.

Per saperne di più visita la nostra pagina dedicata ai busti ortopedici e fasce lombari.





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