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Cosa succede all'organismo se il meccanismo della respirazione si inceppa   

Purtroppo possono esserci dei fattori che mettono a repentaglio il sofisticato meccanismo della respirazione. Qualcosa può non funzionare più perfettamente nei polmoni, nelle parti essenziali del tratto respiratorio o nell’azione dei muscoli respiratori.
Come abbiamo già detto, il naso è naturalmente predisposto per fungere da filtro all’aria che respiriamo. I cornetti nasali, ricoperti da mucosa respiratoria, trattengono materiali solidi come la polvere o i batteri e allo stesso tempo umidificano e riscaldano l’aria. Il tessuto reagisce con la produzione di catarro, muco e tosse. In questo modo cerca di circoscrivere ed eliminare l’agente infettivo. Ma a volte non ci riesce ed è così che subentra uno stato di infiammazione che può interessare la mucosa nasale (il classico raffreddore o rinite) o delle prime vie respiratorie (come la faringite, la laringite e la tracheite), o dei bronchi (la bronchite) o addirittura dei polmoni (la polmonite).
Non tutte le malattie del sistema respiratorio però sono di origine infettiva.
Per esempio la rinite o l’asma (un’infiammazione che porta alla restrizione dei bronchi che rende difficile la respirazione) possono essere provocate anche da un’allergia verso i pollini delle piante presenti nell’aria o verso altre sostanze (dette allergeni).

Dove si trova uno degli allergeni più comuni?

Negli acari della polvere, dei piccoli artropodi invisibili a occhio nudo e capaci di vivere e riprodursi negli ambienti in cui viviamo. L’allergia agli acari è la più diffusa al mondo perché è cambiato il nostro stile di vita. Rispetto a quanto accadeva anni fa passiamo molto più tempo in ambienti chiusi dividendoci tra casa, ufficio, palestra. Inoltre i moderni infissi non consentono lo scambio d’aria con l’esterno, aumentando così l’umidità delle abitazioni. Questo fa sì che gli acari proliferino liberamente.
A scatenare la reazione allergica non è però l’aracnide in sé ma un enzima presente nelle sue feci che si mescolano alla polvere della casa e si depositano nei materassi, nei cuscini, nei pupazzi di stoffa, nei libri delle librerie, etc.
Le problematiche riguardano prevalentemente l’apparato respiratorio. La principale è la rinite, cioè il naso che cola e gli starnuti. La rinite però è il maggiore fattore di rischio per l’insorgenza dell’asma. Può subentrare infatti un’infiammazione cronica a livello bronchiale che può addirittura modificare la struttura del polmone.
Numerosi studi hanno inoltre evidenziato che, nei bambini, gli acari possono favorire la comparsa di altre allergie come ad esempio a muffe, animali o pollini scatenando quelle che vengono definite allergie multiple.
Il periodo in cui se ne può soffrire maggiormente va dall’autunno alla primavera ma non perché l’allergia agli acari sia stagionale ma perché è il periodo dell’anno in cui restiamo più chiusi in casa. Infatti in luoghi particolarmente chiusi e polverosi l’allergia si può manifestare tutto l’anno.
Esiste inoltre una predisposizione genetica a manifestare allergie agli acari ma possono svilupparsi anche nel corso degli anni in persone che non sono mai state allergiche.





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